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Metalli: quasi tutti i valori nella norma ad Oltrisarco. Preoccupano invece le PM 10

Gli assessori provinciali alla Sanità ed all'Ambiente Saurer e Laimer hanno presentato questa mattina, insieme al direttore dell'APPA Huber ed al dirigente del comparto Medicina del Lavoro Maccaccaro, gli esiti delle ricerche sulle concentrazioni delle polveri fini e dei metalli nella popolazione di Bolzano.



"Alcune sostanze chimiche risultano essere maggiormente concentrate nei campioni di urina degli abitanti di Oltrisarco rispetto a quanto risulta dalle analisi sui cittadini di altri quartieri. Tuttavia, la quantità di tali sostanze rimane nell'ambito dei parametri normali, e non è quindi fonte di allarme. Più preoccupante è invece il valore delle polveri fini, causa di un aumento della mortalità del 3%": così l'assessore alla Sanità Otto Saurer ha commentato questa mattina i risultati dello studio effettuato dal Servizio interaziendale di Medicina del Lavoro della provincia di Bolzano e dall'APPA in collaborazione con la Facoltà di Medicina dell'Università di Verona e la Facoltà di Botanica dell'Università di Verona/Ferrara.

L'assessore all'Ambiente Laimer, che insieme al collega alla Sanità ha convocato la conferenza per illustrare gli esiti dello studio, ha evidenziato come esso sia stato promosso in collaborazione fra i due Assessorati, "perché non è più possibile, nell'ottica del concetto di sostenibilità, tenere separate la tutela dell'ambiente dalla tutela della salute". L'analisi della diffusione nell'aria delle polveri fini, dei metalli e di elementi chimici è stata quindi affiancata allo studio degli effetti sulla popolazione abitante nelle diverse zone di Bolzano. “L’obiettivo”, ha spiegato Walter Huber, direttore dell’Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente, “era illustrare la situazione alla popolazione, preoccupata, dopo la pioggia di polveri sulle auto che si verificò nell’ottobre 2001, per la propria salute”.

Come ha spiegato il dirigente della Medicina del Lavoro Guido Maccaccaro, è stata innanzitutto riscontrata una maggiore concentrazione di polveri fini nella zona di Oltrisarco rispetto ad altre zone cittadine: confrontando anche il valore del traffico, si è potuto concludere che circa la metà delle polveri proviene da attività industriali. Si è proceduto poi a valutare l'effetto sulla popolazione di questa alta concentrazione di fattori inquinanti: questo è stato possibile tramite il confronto delle analisi sulle urine di un gruppo di abitanti di Oltrisarco con quelle realizzate su cittadini che abitano in altre zone della città. È stato così dimostrato che gli abitanti del quartiere limitrofo alla zona industriale sono più esposti ad alcune sostanze chimiche: boro, vanadio e zinco. In particolare per quanto riguarda il boro, unico elemento il cui valore supera quello registrato dalla Società italiana valori di riferimento (vedi tabella allegata), è evidente la provenienza dal reparto scorie delle Acciaierie di Bolzano: tuttavia, il valore relativo a questa sostanza è al di sopra di quello di riferimento sia nel gruppo di persone che abitano ad Oltrisarco che in quello proveniente da altre zone della città, "ma non", ha commentato il dott. Maccaccaro, "in maniera preoccupante".

La concentrazione di sostanze inquinanti è stata confermata anche dall'analisi sui muschi, che ben riflettono la qualità dell'aria. Da essa è emerso che il alto est della zona industriale è quello più inquinato della cittá, mentre la periferia sud è la meno inquinata. Il vento, inoltre, porta spesso tali agenti inquinanti verso il nord, verso il centro città. "Poiché la concentrazione di sostanze tossiche registrata nelle urine degli abitanti di Oltrisarco non è preoccupante i quanto tutti i valori, tranne il boro, sono da considerarsi normali", ha concluso il dott. Maccaccaro, "il problema più grave risulta essere quello delle PM10, la cui diffusione elevata nel quartiere di Oltrisarco é causa di un aumento di mortalità pari al 3%: esso deriva dalla quantità aggiunta di pm10 registrata ad Oltrisarco rispetto agli altri quartieri, pari ad una media annua di 14 microgrammi. Il valore relativo alla mortalità riguarda cittadini i non fumatori residenti nella zona. Inoltre, ci sono conseguenze sulla salute di cardiopatici, persone che soffrono di problemi respiratori, bambini asmatici".

In chiusura di conferenza stampa, l'assessore Laimer ha annunciato che sarà organizzato un convegno specialistico per approfondire ulteriormente lo studio e comunicare con maggiore dettaglio i dati. "Il breve tempo di realizzazione dell'indagine", aveva già commentato Otto Saurer aprendo l'incontro con la stampa, "dimostra l'infondatezza delle critiche sull'efficienza della Provincia, ed in particolare sul disinteresse dell'Assessorato alla Sanità".

MC