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Decisioni della IIa Commissione Tutela del Paesaggio

La Commissione provinciale competente in materia di tutela del paesaggio ha approvato solo parzialmente il progetto di costuzione di una strada interpoderale nel comune di La Valle, attraverso i prati dell'Armentara. Valutata positivamente, invece, la costruzione di una strada multiuso nel comune di Naz-Sciaves.

I prati dell'Armentara, ai piedi del Kreuzkofel nel comune di La Valle, si trovano al margine del Parco naturale Fanes-Senes-Braies. L'Interessenza "Trù da Tramesc" ha sottoposto all'attenzione della IIa Commissione provinciale per la Tutela del Paesaggio un progetto per la costruzione di una strada interpoderale proprio attraverso questi prati: obiettivo del progetto è di permettere ai contadini locali un migliore accesso ai terreni, percorsi oggi da un semplice sentiero da trattori. La Commissione ha approvato ieri solo in parte il progetto: "Si potrà intervenire sulla strada attuale", spiega Albert Törggler, che presiedeva ieri la Commissione, "solo per sistemarla in quei tratti che a causa dell'erosione o dell'umidità sono soggetti a slittamenti: le restanti parti del sentiero debbono rimanere come sono". A monte della decisione presa dall'organo provinciale sta la volontà di tutelare il paesaggio, che verrebbe troppo compromesso dalla realizzazione di una nuova strada. Proprio la vicinanza al Parco naturale ha indotto i membri della commissione a decidere in questo senso: "I prati dell'Armentara", aggiunge Renato Sascor, dell'Ufficio provinciale Parchi naturali, "sono una zona molto sensibile dal punto di vista ecologico, habitat di numerose specie animali e vegetali: per questo abbiamo posto grandi limitazioni all'attuazione del progetto".

La Commissione ha poi approvato il progetto di costruzione di una strada multiuso in prossimità dell'impianto di compostaggio della Riggental. Sul territorio comunale di Naz-Sciaves, quindi, potrà essere costruita una strada che verrà utilizzata in gran parte come pista ciclabile. Su proposta della Commissione, tuttavia, la Comunità comprensoriale Val d'Isarco, che aveva presentato il progetto, ha dovuto provvedere a ridurre il numero dei tornanti previsti.

MC