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Siti Natura 2000: linee guida per spargimento letame soluzione praticabile

La Giunta provinciale ha approvato ieri, 22 marzo, le linee guida di gestione per lo spargimento di letame, colaticcio e liquame di origine zootecnica nei Siti Natura 2000. Oggi, 23 marzo, a Palazzo Widmann a Bolzano gli assessori provinciali Arnold Schuler (agricoltura) e Richard Theiner (ambiente) ne hanno illustrato i principi essenziali.

Prof. Gauly (a dx): i 4 capisaldi del concetto a base delle linee guida non possono essere applicati disgiunti (Foto: USP/R.Tumler)

Le linee guida di gestione per lo spargimento di letame, colaticcio e liquame di origine zootecnica nei Siti Natura 2000, come hanno sottolineato gli assessori Schuler e Theiner, puntano a garantire al meglio la convivenza delle esigenze dell’agricoltura e di una coltivazione adeguata e dei principi della tutela dell’ambiente. Le linee guida sono state elaborate da un apposito gruppo di lavoro costituito da rappresentanti dei vari gruppi d’interesse con la collaborazione della Libera Università di Bolzano. Il principio di base delle linee guida è che i Siti Natura 2000 possano essere mantenuti solo per mezzo della loro coltivazione; questo non significa, però, un lasciapassare per lo spargimento di letame, come hanno ribadito i due assessori. Si tratta – così Schuler e Theiner – di una soluzione praticabile, che, dopo l’approvazione delle linee guida di gestione con delibera di Giunta, finalmente potrà trovare applicazione. Entro il settembre 2016 dovrebbe essere predisposto il testo di delibera da presentare in Giunta provinciale che regolamenta nel dettaglio la materia e istituisce il sistema di controllo ad hoc. 

Nei Siti Natura 2000 presenti in Alto Adige sono situate 900 aziende agricole che gestiscono un totale di 1.282 ettari di aree prative in questi territori protetti. Di queste, 400 aziende vantano oltre il 10 per cento dei loro terreni in Siti Natura 2000; di queste, 140 aziende gestiscono superfici prative con estensione consistente.  Per le aree prative nei territori protetti, secondo le disposizioni dell’Unione europea “Direttiva habitat” e “Direttiva uccelli”, vale il divieto di degrado degli ambienti naturali e della fauna e flora selvatiche d’interesse comunitario nella loro area di diffusione naturale.

Con la regolamentazione approvata ieri, come ha affermato l’assessore Theiner, è stata finalmente individuata una soluzione che fa trovare applicazione al divieto di degrado riferito ai Siti Natura 2000 connotati di unicità di cui dispone l’Alto Adige. Il monitoraggio, la valutazione e i controlli costituiscono una parte di rilievo del concetto delle nuove linee di gestione che fonda su quattro principi. Qualora lo stato di conservazione dei prati dovesse modificarsi, sono previsti degli interventi di tempestiva applicazione. Un peggioramento in tal modo è impossibile, ha affermato Theiner. Del resto, ha proseguito l’assessore, abbiamo l’obbligo morale di mantenere anche per il futuro habitat vitali degni di tutela non solo nei confronti dell’Unione Europea, ma soprattutto per la nostra terra. 

La regolamentazione approvata fornisce sicurezza giuridica ai contadini e fissa tempi precisi, ha fatto presente l’assessore provinciale all’agricoltura Arnold Schuler. La semplificazione della classificazione delle aree prative va incontro alle esigenze dell’agricoltura. Quale contromisura ci si è accordati sulla predisposizione di piani di concimazione e sull’introduzione di controlli regolari dello stato di conservazione dei prati gestiti. Con la delibera approvata, ha proseguito l’assessore Schuler, ci siamo posti obiettivi ambiziosi. Le aziende agricole che coltivano aree prative all’interno dei territori Natura 2000 dovranno avvalersi di consulenza e accompagnamento specifici al fine della predisposizione dei piani di concimazione che saranno tarati secondo le singole aziende, con tempi e quantitativi precisi per le aree coltivate. Parlando dei controlli sulle aree coltivate, l’assessore ha riferito come essi nel primo anno di applicazione interesseranno tutte le aziende che necessitino di eventuali aggiustamenti, mentre il secondo anno dovrebbero essere sottoposti a verifiche tutte le altre.

Il professor Matthias Gauly della LUB ha illustrato nel dettaglio i quattro capisaldi su cui basano le nuove linee guida di gestione per lo spargimento di letame, colaticcio e liquame di origine zootecnica nei Siti Natura 2000, che per avere efficacia dovranno essere applicati non disgiunti. Si va dal metodo di calcolo per la densità dei carichi riferiti alle diverse aree, all'elaborazione di piani di concimazione per aziende coltivatrici, ai provvedimenti di valutazione periodici per stimare le conseguenze delle misure adottate, e alle analisi scientifiche accompagnatorie. Per quanto riguarda il calcolo della densità dei carichi, le cinque classi di prati dovrebbero confluire in due raggruppamenti: in uno, i prati a gestione molto intensiva, i prati pingui a gestione intensiva e i prati pingui a gestione semi-intensiva, e nel secondo i prati mesofili ricchi di specie a gestione estensiva e i prati magri a gestione estensiva, incluse torbiere e altre aree umide. Per il secondo raggruppamento continuerà a valere il divieto di spargimento di letame; per il primo, invece, è fissato un carico massimo per le praterie fino ai 1.250 metri di quota, in 2,4 capi di bestiame equaivalenti. Esso va diminuendo con l'aumento dell'altitudine e si attesta a circa 1,8 oltre i 2.000 metri di quota. Le misure di valutazione, ha detto Gauly, costituiscono il nucleo della gestione delle superfici nei territori Natura 2000. È prevista la valutazione e la presentazione annuale degli esiti e una valutazione del pacchetto di misure ogni sei anni.

Tale soluzione di compromesso, che non accontenta appiento tutti gli attori coinvolti, come ha detto l'assessore schuler, non compromette l'agricoltura di montagna e consente di ottenere l'obiettivo prefisso, ovvero il rispetto del divieto di degrado.

Le analisi accompagnatorie comprenderanno ricerche sulla resa e sulla qualità del foraggio delle superfici rilevanti e il rilevamento dei flussi di azoto nella produzione di latte in Alto Adige. Inoltre saranno ricercate alternative per il trattamento e l‘utilizzo di liquami e predisposti studi al fine di sviluppare strategie per l’impiego di concimi aziendali derivanti dalla zootecnia nell‘ambito di altre colture. Altri studi saranno eseguiti sugli effetti di liquami e letame sui prati.

Come ha riferito, già dopo Pasqua sarà nominata la Commissione di esperti per definire indicatori, parametri, aree da controllare a campione, in modo tale stilare una proposta operativa entro sei mesi, ovvero entro il settembre 2016.

In prima battuta saranno presi in esame i prati della classe C (prati pingui a gestione semi-intensiva), con un'estensione di circa 600 ettari sui 1.282 ettari totali di aree prative nei Siti Natura 2000, e in particolare le 140 aziende che gestiscono superfici prative con estensione consistente in questi territori protetti.

Il direttore dell'Ufficio per l'ecologia del paesaggio della Provincia, Peter Kasal, ha ripercorso la storia del processo che ha portato alla predisposizione delle linee guida di gestione per lo spargimento di letame, colaticcio e liquame di origine zootecnica nei Siti Natura 2000. Come ha detto,ora si passa alla fase operativa.

SA

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