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Rifiuti, migliora la raccolta differenziata

Analisi dei rifiuti urbani nel biennio 2016-2017: minor produzione di residui, più organico separato e materie recuperabili. Differenziata al 63,5%.

Giulio Angelucci "Gli obiettivi di raccolta differenziata sono pienamente raggiunti; per le frazioni primarie quali carta, vetro, metalli e organico la percentuale all’interno del rifiuto residuo è sotto il 30 per cento"

La situazione della raccolta e recupero rifiuti urbani in Alto Adige sono al centro di un convegno svoltosi questa mattina (mercoledì 25 ottobre), presso l'Eurac a Bolzano su iniziativa dell'Agenzia provinciale per l'ambiente. All'incontro erano invitati i sindaci e i referenti per l’ambiente dei Comuni altoatesini, i presidenti delle Comunità comprensoriali, del Consorzio dei Comuni, della SEAB, delle aziende dei servizi municipalizzati di Merano, Bressanone e Brunico, e di ECO Center.

Differenziata al 63,5%

L'assessore provinciale all'ambiente e energia Richard Theiner introducendo i lavori ha ricordato che "grazie alle iniziative di successo poste in essere nell’ultimo ventennio, con investimenti di oltre 205 milioni di euro, le quote di raccolta differenziata dei rifiuti in Alto Adige sono buone e in crescita costante: se nel 1994, anno di approvazione del piano gestione rifiuti provinciale, si attestavano su una percentuale del 24% e nel 2009, in occasione della precedente analisi, sul 54%, nel 2016 raggiungono il 63,5%”. Il piano è stato aggiornato già tre volte e gli obiettivi della raccolta differenziata sono stati portati a livelli più elevati, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo in modo da incentivare l’economia circolare con salvaguardia delle risorse naturali. "I dati sull'analisi merceologica dei rifiuti urbani, estremamente positivi – così Theiner - confermano quelli dell’eco-bilancio redatto nel 2007 dall'Istituto internazionale IFEU di Heidelberg che aveva definito la gestione dei rifiuti altoatesina "esemplare". Serviranno a migliorare ulteriormente la gestione dei rifiuti in Alto Adige intervenendo dove necessitano miglioramenti".

Analisi dei rifiuti urbani

"I rifiuti urbani di tutti i Comuni dell’Alto Adige sono stati cerniti e analizzati in due campagne, una durante l’autunno 2016 e l’altra durante la primavera 2017, periodi con minore presenza turistica" ha spiegato il direttore dell’Agenzia provinciale per l’ambiente, Flavio Ruffini, sottolineando come "le analisi dei rifiuti urbani a livello provinciale vengano effettuate regolarmente con l’obiettivo di rilevare la situazione attuale della raccolta differenziata e verificare se i Comprensori abbiano raggiunto gli obiettivi definiti nel piano provinciale rifiuti. I dati raccolti potranno essere la base per  un eventuale adeguamento e aggiornamento delle politiche attive in merito alla raccolta e alla gestione complessiva dei rifiuti". Per ogni comune è stato prelevato un campione rappresentativo di rifiuto che dopo un vaglio manuale è stato suddiviso in 28 diverse frazioni per verificare quali e quante materie prime siano ancora presenti nel residuo nei vari bacini di raccolta indicando, così dove vi sia ancora un margine d’intervento per migliorare ulteriormente la situazione. 
Le analisi sono state coordinate dall’Ufficio Gestione rifiuti dell’Agenzia provinciale per l’ambiente in collaborazione con le Comunità Comprensoriali e con le imprese incaricate dello smaltimento. L’analisi e l’elaborazione dei dati sono stati eseguiti dalla ditta incaricata Affidavit di Firenze.

Meno rifiuti, più materie recuperabili

Illustrando i risultati delle analisi dei rifiuti urbani nel dettaglio, Roberto Delbuono della Affidavit ha detto che "complessivamente in Alto Adige diminuiscono i rifiuti residui prodotti, aumenta la percentuale di materie recuperabili intercettate dalla raccolta differenziata e aumenta la quota di rifiuto organico separata alla fonte dal flusso dei rifiuti”. La campagna di analisi 2016-2017 sui rifiuti residui di tutti i comuni altoatesini evidenzia una composizione media in percentuale in peso suddiviso tra le principali categorie merceologiche raggruppate, del 31,8% di organico, del 19,7% di plastica, del 18,7% di carta-cartone, del 13,5% di residuo, del 5,5% di tessuti, dell’1,6% di vetro, dell’1,7% di metalli dello 0,5% per i rifiuti problematici come degli inerti (ceramica-pietre). Sul 6,6% si attestano infine i residui della cernita. Nel dettaglio emerge che la produzione pro capite di rifiuto residuo rispetto al 2009, quando si attestava a 169 chili per abitante equivalente, nel 2016 diminuisce a 127,5 chili per abitante equivalente, ovvero di 41,5 chili per abitante equivalente, diminuzione che corrisponde al 24,6%. Nel confronto fra il 2009 e il 2016 gli esiti della raccolta differenziata sono migliorati e la quota di materie recuperabili nel rifiuto residuo continua a diminuire dimostrandone la sempre maggiore efficienza. L’incremento è del 49% per i tessuti, del 20% per il rifiuto organico, del 7% per il vetro, dell’1% per il metallo. 

Raccolta differenziata, obiettivi raggiunti

Giulio Angelucci, direttore dell’Ufficio gestione rifiuti dell’Agenzia provinciale per l’ambiente ha fornito alcune considerazioni sulla cernita. "Rispetto al 2009, anno dell’ultima cernita dei rifiuti, il rifiuto urbano residuo è notevolmente più leggero - ha detto Angelucci - passando da 250 chilogrammi al metro cubo a 188 chilogrammi al metro cubo a cui corrisponde un incremento della raccolta differenziata della frazione organica. Pertanto, se nel 2009 nel rifiuto residuo avevamo ancora 65 chilogrammi ad abitante anno di rifiuto organico, adesso abbiamo solo 40 chilogrammi. Gli obiettivi di raccolta differenziata sono pienamente raggiunti; per le frazioni primarie quali carta, vetro, metalli e organico la percentuale all’interno del rifiuto residuo è sotto il 30 per cento. Vale a dire se attualmente sono raccolti circa 65 chilogrammi di carta ad abitante e avviati recupero nel rifiuto residuo ne restano meno di 30 chilogrammi ad abitante". Il rifiuto residuo è ormai composto prevalentemente da tre grandi frazioni che costituiscono circa il 65 per cento di tutto il rifiuto e che sono pannolini (13 per cento in peso), plastiche varie (circa il 20 per cento) e organico (circa 32 per cento). Si nota come soprattutto su quest’ultima frazione giochi un ruolo decisivo l’introduzione o meno della raccolta differenziata all’interno dei singoli comuni. In comuni e comprensori con una raccolta spinta si arriva nel residuo a valori di organico pari a 26 chilogrammi/ abitante anno; mentre in quei comuni dove la raccolta non è introdotta in maniera capillare il valore si alza fino a circa 70 chilogrammi/abitante anno. Praticamente inesistenti i rifiuti pericolosi nel residuo.

Educazione ambientale

Nel foyer dell'Eurac è inoltre ospitata un’esposizione sul tema realizzata nell’ambito delle iniziative organizzate dal servizio educazione ambientale dell’Agenzia provinciale per l’ambiente. L'informazione, la sensibilizzazione e l'educazione rientrano tra le misure generali necessarie a sostenere un cambiamento dei modelli di produzione e consumo. La Provincia, tramite Agenzia provinciale per l'ambiente, nel corso degli ultimi decenni pone costante attenzione in particolar modo all'educazione e alla sensibilizzazione delle giovani generazioni. 

SA

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