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Valutazione ambientale, la Provincia resiste in giudizio

Dopo l’impugnazione della legge sulla valutazione ambientale, la Giunta decide di resistere in giudizio per difendere norme e competenze autonomistiche.

La nuova legge provinciale sulla valutazione ambientale per piani, programmi e progetti, varata dal Consiglio provinciale il 5 ottobre scorso, è stata impugnata dal Consiglio dei ministri per questioni di legittimità legate alle competenze in materia. L’impugnazione è stata notificata nei giorni scorsi alla Giunta provinciale, e il pomo della discordia è rappresentato in maniera particolare da alcuni commi di 5 degli articoli che compongono la legge: si tratta dell’articolo 16 (verifica di assoggettabilità a VIA), dell’articolo 17 (studio di impatto ambientale), dell’articolo 18 (procedura di VIA), dell’articolo 19 (valutazione) e dell’articolo 20 (provvedimento di VIA).

Secondo l’Avvocatura generale dello Stato, nel campo della valutazione di impatto ambientale le competenze di Regioni e Province autonome sono limitate in virtù delle linee guida dell’Unione Europea recepite la scorsa estate. Di tutt’altro parere la Giunta provinciale, che oggi (9 gennaio) ha deciso di resistere in giudizio di fronte alla Corte costituzionale proprio per difendere l’impianto normativo e le competenze autonomistiche nel settore ambientale. Con la nuova legge provinciale vengono definite e regolate tutte le procedure di autorizzazione per cui è prevista una valutazione trasversale dei piani o dei progetti e anche un coinvolgimento pubblico e delle autorità con competenze ambientali. La legge suddivide le procedure fra valutazione ambientale strategica, valutazione di impatto ambientale, autorizzazione integrata ambientale e procedure cumulative di autorizzazione.

mb