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Seconda seduta della Commissione urbanistica sul Tunnel di base del Brennero

A circa un mese dal primo incontro con i sindaci dei Comuni interessati dal tracciato della nuova ferrovia del Brennero, la Commissione urbanistica provinciale è tornata a riunirsi per la modifica dei Piani urbanistici comunali. L'introduzione della nuova struttura è stata approvata per undici dei Comuni interessati, mentre quattro municipalità non hanno ancora dato il loro consenso, in vista di un'ulteriore analisi dei problemi che riguardano il loro territorio.

Trasferire il traffico dalla strada alla rotaia”: anche quest’oggi è stato questo il concetto fortemente ribadito da tutti i sindaci dei Comuni interessati dal nuovo tracciato ferroviario della linea del Brennero, convocati dalla Commissione urbanistica provinciale per valutare, a circa un mese di distanza dalla prima analisi, le modifiche dei PUC necessarie per l’introduzione della nuova opera. Se la necessità dell’opera non viene messa in discussione, tuttavia, qualche dubbio sulla lista delle priorità è stato espresso dai primi cittadini dei quindici Comuni interessati.

La critica più forte riguarda la tratta Ponte Gardena-Cornedo, che nel piano non viene considerata prioritaria: i sindaci contestano il fatto che dalla frontiera del Brennero fino a Ponte Gardena vengano aggiunti due binari ai due esistenti, mentre da Ponte Gardena a Cornedo, secondo il progetto, si dovrebbe tornare a procedere su soli due binari nella galleria attualmente esistente. Si creerebbe in questo modo una stretta, che i primi cittadini contestano richiedendo l’introduzione anche di questa tratta nel primo lotto di opere.

Come spiega il relatore della Commissione Anton Aschbacher, tuttavia, questa critica non ha impedito che venissero approvate quasi tutte le necessarie modifiche dei PUC, che verranno ora trasmesse alla Giunta provinciale. Sarà l’esecutivo, infatti, a decidere in via definitiva sulle modifiche d’ufficio dei Piani, senza che il parere della Commissione sia vincolante.

Su quindici Comuni interessati, per quattro non si è potuto però procedere all’approvazione delle modifiche, dato che i rispettivi sindaci non sono d’accordo sulle soluzioni trovate per la costruzione della galleria ferroviaria. I Comuni di Funes, Chiusa e Velturno pretendono, per esempio, la garanzia che il ponte sull’Isarco venga incapsulato. Sempre sul territorio comunale di Velturno, è stato sottolineato che non è previsto alcun risarcimento per le ditte che perderanno, a causa del passaggio della ferrovia, i terreni loro assegnati nell’ambito di due zone produttive già progettate. I sindaci di Velturno e Chiusa inoltre richiedono la ristrutturazione della tratta Ponte Gardena-Cornedo, mentre il Comune di Laives non intende modificare il PUC per timore di danni dovuti alla realizzazione delle gallerie di sfogo laterali.

Come detto, la palla passa ora alla Giunta, cui spetta la decisione definitiva.

MC