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BBT: ok alle varianti per la tratta d'accesso Fortezza-Ponte Gardena

Approvate le varianti al progetto definitivo della tratta d'accesso al BBT Fortezza-Ponte Gardena. Ridefinite le aree di deposito

Via libera al progetto definitivo per la tratta d'accesso Fortezza-Ponte Gardena al tunnel di base del Brennero (Foto USP)

La Giunta provinciale ha approvato le varianti al progetto definitivo per il lotto 1 della tratta d’accesso Fortezza-Ponte Gardena al tunnel di base del Brennero proposte da RFI (Rete Ferroviaria italiana). L’approvazione è subordinata al rispetto delle condizioni indicate dal Comitato ambientale nel parere del 19 luglio scorso, le varianti richieste da RFI fanno seguito alla deliberazione del Comitato interministeriale programmazione economica CIPE. "Abbiamo accolto tutte le varianti richieste - ha affermato il presidente della Provincia Arno Kompatscher - che sono state individuate nel costante dialogo fra le parti in causa, RFI, Italferr, e i sindaci della Val d'Isarco, coinvolte sino dalla fase di predisposizione del progetto al fine di giungere a soluzioni accettabili e sostenibili rispecchinati le esigenze della popolazione. Si tratta di un vero e proprio successo della collaborazione con le amministrazioni della Val d'Isarco che presenta garanzie sia in fase di cantiere che successivamente". Particolare attenzione viene posta alla minimizzazione dell’inquinamento acustico derivante soprattutto del traffico merci. "La decisione odierna costituisce l'ultimo step della procedura di approvazione progettuale. Ora si proseguirà con l'appalto integrato delle opere. L'avvio dei lavori è previsto per il 2019", ha precisato il Landeshauptmann sottolineando che "il lotto Fortezza-Ponte Gardena dovrà essere ultimato prima o comunque in corrispondenza della messa in servizio del tunnel".

Le misure di protezione e tutela dall’inquinamento acustico previste dovranno essere ottimizzate lungo tutte le tratte all’aria aperta e agli imbocchi o ai portali di uscita delle gallerie, in particolare nell'ambito del ponte sull'Isarco e a Ponte Gardena. Un aspetto di rilievo delle varianti si riferisce alle aree di deposito, che sono state ridefinite. L’area Gatschwiesen/Gatschwald non sarà utilizzata perché avrebbe forti ripercussioni sull’aspetto paesaggistico, quale soluzione alternativa il deposito potrà avvenire nell’area Unterplattner per 1,45 milioni di metri cubi, nell’area Unterplattner per 0,5 milioni di metri cubi, presso l’area Forch per 1,65 milioni di metri cubi e presso l’area Val di Riga di Dentro per un ammontare compreso fra i 3,5 e i 4 milioni di metri cubi. Il deposito primario è così la Val di Riga che per la sua posizione nelle vicinanze della galleria di accesso Aica consente la riduzione sostanziale dei trasporti di materiali su strada.

Tra le varianti principali vi è la predisposizione della nuova finestra costruttiva Funes per la viabilità di accesso al piazzale di emergenza e all’imbocco nord della galleria Gardena rinunciando alla soluzione originaria da Albes. Gli altri cantieri sono nell’area Forch, presso finestra costruttiva a Chiusa e la stazione di Ponte Gardena. Per quanto riguarda la tutela del paesaggio le aree riportate negli strumenti di piano paesaggistico come aree tutelate non dovranno essere interessate o danneggiate dai lavori, in particolare il biotopo del lago di Varna e il monumento naturale piramidi di terra della valle di Riga. Nell’abitato di Ponte Gardena le barriere antirumore dovranno essere adeguate alle caratteristiche dell’area urbana.

La progettazione del ponte di attraversamento della valle a Funes dovrà essere più slanciata per meglio inerirsi nel paesaggio. Le barriere acustiche dovranno essere realizzate sul lato interno in forma fonoassorbente anche nella parte superiore. Altre indicazioni si riferiscono all’idrogeologia per interventi di impermeabilizzazione e al rispetto importanti fonti idropotabili che alimentano la rete idrica pubblica nonché al trattamento delle acque. Per poter finanziare le misure di compensazione finalizzate a minimizzare gli impatti ambientali dovuti all’implementazione del progetto nei territori interessati si dovrà, come per il tunnel di base del Brennero, mettere a disposizione un importo pari al 2% dei costi di progetto.

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