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Fumo nei campi, pratica eccezionale antigelo

Agenzia provinciale per ambiente e tutela clima: L’impiego di candele per avversare effetti gelate in agricoltura non incide in modo rilevante sui valori limite annuali dell'inquinamento atmosferico.

Numerosi vigneti delle valli altoatesine la notte scorsa sono stati illuminati dalle luci di candele per contrastare gli effetti delle gelate sulle colture. Nella foto la Bassa Atesina - Foto: Gnews

Numerosi vigneti delle valli altoatesine la notte scorsa sono stati illuminati dalle luci di candele. Una visione suggestiva, che purtroppo non era legata a celebrazioni festose. Questo sistema di candele è uno dei metodi utilizzati dagli agricoltori per contrastare gli effetti devastanti delle gelate notturne che proprio in questi giorni interessano la provincia di Bolzano in connessione con le correnti di aria fredda. Tra i filari vengono posizionati dei contenitori di cera che accesi innalzano la temperatura di qualche grado nella speranza che l’aria riscaldata eviti il congelamento dei germogli e dei fiori e quindi danni seri alle colture. È un metodo utilizzato dagli agricoltori che non dispongono di impianti di irrigazione a pioggia

Molti cittadini, allarmati per il fumo diffuso nell’aria si sono rivolti all’Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del clima. Le candele bruciando paraffina producono naturalmente del fumo, ma come fanno presente i tecnici dell’Agenzia, si tratta di un fenomeno che non incide in modo rilevante sui valori limite annuali dell'inquinamento atmosferico. L’impiego di candele accese contro le gelate notturne è una pratica eccezionale limitata a pochi eventi meteo. Tale pratica, chiesta esplicitamente dalle organizzazioni dei contadini, è prevista dalla legge provinciale sulla qualità dell’aria.

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