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Approvato il Piano paesaggistico rielaborato del Comune di S. Cristina

Il Piano paesaggistico precedente risaliva al 1984.

Il Piano paesaggistico rielaborato approvato recentemente dalla Giunta provinciale prevede la creazione della zona paesaggistica del Monte Pic. Questa zona di tutela paesaggistica estesa interessa il settore boschivo e alpino sopra i masi di Plesdinac e Uleta situati alle quote più elevate. Il nucleo centrale dell’area di tutela è l’ Alpe Seurasas, la cui cima è il Monte Pic.

La zona è accessibile solo attraverso una strada percorsa da trattori che porta all’Alpe Seurasas e qualche sentiero escursionistico. Fino ad oggi è rimasta completamente priva di impianti di risalita e di piste da sci. Il Monte Pic, con le sue superfici boschive e alpine, continua quindi a rappresentare una zona di riposo unica nel mezzo della Val Gardena, una zona a forte impatto turistico. Il bosco, le siepi, i pascoli, il verde alpino, le zone rocciose e le fasce detritiche nonché le acque vengono raggruppati come paesaggio naturale.

Viene istituito il biotopo Paluch da Stufan, la zona paludosa più estesa e pregiata nell’ambito dell’Alpe Mastlè. È situata in un’area pianeggiante sottostante il Rifugio Fermeda. La parte ovest della torbiera bassa, una sella pianeggiante, è ancora perfettamente intatta. La Paluch da Stufan risalta in modo particolare tra le numerose, anche se in genere piuttosto ristrette, zone umide nelle aree d’alpeggio sotto il Seceda, in quanto presenta una superficie superiore ai due ettari.

Diversi monumenti naturali già contenuti nel piano paesaggistico del 1984 vengono riconfermati. Si tratta di tre laghi nella zona dell’Alpe Mastlè: il leggendario Lech Sant, il Lech da Rijeda e il Lech de le Scaies. Il monumento naturale Pra dl Mandl è di nuova previsione. Anche questa zona paludosa è situata nell’ambito dell’Alpe Mastlè, presso la Malga Cuca. Tutte le vie lastricate (e i resti di esse) nonché altri sentieri di interesse storico-paesaggistico, i muri a secco, ma anche gli argini in pietrame, i cespuglietti ed i boschetti sono tutelati, perché abbelliscono il paesaggio coltivato ed offrono un habitat ad un gran numero di specie animali e vegetali. Con la rielaborazione del piano paesaggistico del Comune di S. Cristina il confine del Parco naturale viene inserito nella documentazione cartografica più recente.

Una stretta striscia di terreno, situata sulla cima del Seceda, dovrebbe essere inglobata ex-novo nel Parco naturale. Anche i confini del Piano paesaggistico dell’Alpe di Siusi subiscono una modificazione. Si tratta di un leggero spostamento del confine dell’area che interessa il piano, a causa del quale un gruppo di case d’abitazione ed un maso lungo la strada verso Monte Pana vengono estromessi dal piano territoriale paesistico.

FG