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Via libera al nuovo piano paesaggistico di Lagundo

Il piano paesaggistico di Lagundo, risalente a 25 anni fa, ha subito una profonda rielaborazione. La I. Commissione provinciale per la tutela del paesaggio ha dato il via libera alla nuova versione del piano, sottolineando il lavoro costruttivo svolto dall'amministrazione comunale di Lagundo, "la quale - spiega il direttore dell'Ufficio provinciale Ecologia del paesaggio, Martin Schweiggl - ha avanzato la maggior parte delle proposte in materia di zone di rispetto, allo scopo di limitare la costruzione di nuovi edifici".

Il nuovo piano paesaggistico del Comune di Lagundo non punta solo sul mantenimento dei vincoli riguardanti le zone prive di costruzioni o gli edifici più preziosi dal punto di vista storico-culturale, ma su di un rapporto sostenibile con la natura che passi per misure di cura e rivitalizzazione di tutta l'area. La I. Commissione provinciale per la tutela del paesaggio ha dato parere positivo, nei giorni scorsi, al piano presentato dall'amministrazione comunale. Prima del via libera definitivo, con l'approvazione della Giunta provinciale, il provvedimento verrà esposto in Municipio, a Lagundo, per permettere alla cittadinanza di prenderne visione e avanzare ulteriori proposte.

Il piano paesaggistico di Lagundo risale al 1979, e in questi 25 anni la materia ha subito massicce modifiche. Dalle disposizioni generali ai criteri di pianificazione, dal piano urbanistico comunale alle esigenze della tutela ambientale e del paesaggio. Per questi motivi si è manifestata l'urgenza di ricorrerere ad una rielaborazione del piano, seguendo anche i desideri espressi dal Comune. Si è preso atto delle nuove tendenze degli sviluppi paesaggistici locali, dando maggiore importanza alla cura delle zone coltivate e alla rivitalizzazione delle aree paesaggisticamente impoverite.

Non sono però mancate importanti novità per quanto riguarda la misure di protezione. Sono state infatti ampliate, su proposta dell'amministrazione comunale, le 7 zone di rispetto, all'interno delle quali è previsto un divieto assoluto di costruire nuovi edifici. Si tratta del fondovalle occupato dai frutteti tra Lagundo e Merano, del pendio tra Lagundo paese e Plars, del cono alluvionale del Rio di Tel a monte di Plars di sopra, del fondovalle dietro Castello Foresta, della parte inferiore della costa di Velloi, e della frazione di Rio Lagundo.

Nel piano si pone molta attenzione anche alla zona di Monte San Vigilio, area dal notevole interesse escursionistico e ricreativo. Per mantenere la sua attrattività è stato deciso di restringere ulteriormente l'attuale traffico automobilistico, limitando dal punto di vista sia numerico che temporale la possibilità di accesso, e prevedendo uno stop alla creazione di nuove strade forestali. La priorità, da questo punto di vista, è data a trasporti e collegamenti tramite due funivie pubbliche esistenti, e una cabinovia privata.

Per quanto riguarda il paesaggio naturale, è stata sottolineata l'urgenza dei lavori di cura colturale dei castagneti che si trovano nel territorio comunale, i quali spesso sono in stato di abbandono. Sono stati infine confermati i monumenti naturali già presenti nel piano paesaggistico del 1979.

mb