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Bacini montani, nuovi sistemi di protezione al vaglio di un team di esperte.
Da decenni l´Azienda speciale per la sistemazione dei bacini montani si occupa di elaborare sistemi di protezione che si basano sul principio dell´ingegneria biologica e utilizzano materiali e tecniche naturali. Cosi´ le zone a rischio di crolli vengono ad esempio stabilizzate mediante cosiddette "griglie per pendii". L´efficacia di questo metodo é attualmente al vaglio di un team di ricercatrici.
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Le griglie di questo tipo sono strutture che prevedono la collocazione di tronchi di legno in forma di grata, e il "riempimento" con verde alberato degli interspazi. In prima istanza é la stessa armatura in legno a provvedere alla stabilizzazione di un pendio a rischio di smottamenti. Nel corso dei decenni seguenti saranno poi gli alberi piantati a creare una "rete" di radici in grado di garantire la sicurezza del settore a rischio.
Il lavoro delle due ricercatrici si concentra in special modo sull´effettuazione di rilevamenti sulle piante e sul controllo del legno impiegato. Vengono cosí analizzate le griglie che sono state posizionate in diverse zone del territorio provinciale, da Latzfons a Scena, dalla Val Passiria a Lasa, a Laces o Vallelunga. I risultati delle ricerche, che saranno pronti presumibilmente entro il prossimo mese di dicembre, permetteranno di valutare con esattezza quale é stata la tenuta di questo metodo di protezione del suolo basato su principi di ingegneria biologica, in cui ci si serve prevalentemente di piante, alberi e loro parti. In concomitanza con l´utilizzo di altri materiali da costruzione come il legno o il pietrame, il metodo deve permettere di contare su una protezione duratura dei pendii.
em