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Arsenico: prolungato il termine per l'adeguamento al nuovo limite europeo

A livello europeo, il valore massimo di arsenico nell'acqua potabile è stato abbassato, dal 25 dicembre dello scorso anno, da 50 microgrammi a 10 microgrammi per litro. Al fine di concedere un periodo di tempo sufficiente per realizzare impianti a norma, su iniziativa dell'assessore competente Michl Laimer era stato richiesto ed ottenuto, attraverso il Governo italiano, un prolungamento dei termini di adeguamento per un anno. I Comuni altoatesini non in regola stanno lavorando per adeguare i propri impianti, ma alcuni di essi non sono ancora riusciti a concludere le operazioni necessarie. Il Ministero della Salute ha assicurato ora un’ulteriore proroga per un anno.



Dal mese di dicembre dello scorso anno è stato introdotto, a livello europeo, un nuovo valore massimo ammissibile di arsenico nell'acqua potabile. Da 50 microgrammi si è passati a 10 microgrammi per litro: un livello limite al quale si sarebbero dovuti adeguare tutti gli impianti di approvvigionamento. Questo comportava, per 33 Comuni altoatesini, la necessità di installare in tutta fretta impianti di depurazione per le proprie acque, che presentavano valori di arsenico più alti. “Tuttavia”, spiega il direttore della Ripartizione provinciale Acque pubbliche Wilfried Rauter, “in Alto Adige non vogliamo offrire ai cittadini acqua trattata artificialmente, bensì l’acqua naturale delle nostre fonti”.

Ecco perché è stata utilizzata la possibilità, prevista dallo stesso regolamento europeo in materia, di modificare i termini di adattamento degli impianti. Già l’anno scorso, il competente Ministero a Roma aveva protratto fino a tutto il 2004 la validità del vecchio valore limite. Nel frattempo, tredici Comuni altoatesini, fra quelli che presentavano valori di arsenico più alti del nuovo limite, hanno potuto mettersi in regola, trovando nuove fonti naturali a cui allacciare l’acquedotto municipale. Nei 20 comuni restanti i lavori sono ancora in corso. “In questi casi”, spiega ancora il dott. Rauter, “non è stato possibile compiere le operazioni necessarie entro un anno, ma si sta lavorando alacremente per mettersi in regola”. Per esempio, Laion e Chiusa si riforniranno in futuro da Funes: a questo scopo è necessario predisporre ben 20 km di condotte, la cui realizzazione richiede senz’altro molto tempo.

Per questi Municipi arriva ora una buona notizia. Il Ministero della Salute ha comunicato ieri verbalmente ad alcuni rappresentanti degli Uffici Gestione risorse idriche ed Igiene e Salute pubblica che il regolamento d’eccezione in vigore per il 2004 potrà essere prorogato per un altro anno. "In questo modo”, conclude Rauter, “questi Comuni non saranno costretti a comperare un impianto di depurazione da utilizzare soltanto nei pochi mesi in cui il nuovo acquedotto o le nuove fonti non sono ancora pronti”.

MC