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Completati i Piani paesaggistici di quattro Comuni dell'Alta Venosta

La Ia Commissione provinciale per la Tutela del Paesaggio ha completato la modifica dei Piani paesaggistici di Laces, Silandro e Tubre. Le zone che appartenevano prima al Parco nazionale dello Stelvio, e che in seguito alla ridefinizione dei confini non fanno ora più parte del Parco, sono state definite in gran parte “zone di rispetto”.

La collina Montani, identificata ora come biotopo

Nell’ambito della nuova delimitazione del Parco nazionale dello Stelvio, le superfici escluse dai nuovi confini sono state integrate d’ufficio nei Piani paesaggistici di quattro Comuni della Val Venosta. L’Ufficio provinciale Ecologia del Paesaggio ha ora provveduto a completare la modifica dei Piani con la nuova classificazione delle superfici fino a poco fa sottoposte a tutela.

La Ia Commissione per la Tutela del Paesaggio aveva già approvato in ottobre il nuovo Piano del Comune di Glorenza. Nel corso dell’ultima seduta, l’organo provinciale ha dato parere positivo anche sui documenti paesaggistici dei Comuni venostani di Silandro, Laces e Tubre, rimandando invece la trattazione del Piano di Prato allo Stelvio. Le superfici ora prive di vincolo sono state in gran parte identificate come zone di rispetto.

Sul territorio comunale di Laces, le zone in questione si estendono dal conoide di deiezeione di Tarres sui prati Marein, fino a Mortèr. Oltre ad individuare in queste superfici delle zone di rispetto, il nuovo Piano prevede la definizione della collina Montani quale biotopo, ed il vincolo di monumento naturale per il boschetto ripariale “Kleines Mösl”. Si tratta di un gruppo di ontani neri disposti a sud del paese, su una superficie di poco meno di un ettaro.

Per quanto riguarda, invece, Silandro, le zone che entrano nel nuovo Piano paesaggistico di questo Comune sono quelle che vanno dal fiume Adige, lungo il vecchio confine del Parco nazionale, fino ai prati sul conoide di deiezione sopra Covelano, e continuano poi, in direzione ovest, lungo la gola dell’Adige fino ai campi “Brugger Wiesen”. Anche in questo caso, oltre alle zone di rispetto il Piano sottopone a vincolo particolare una zona: si tratta della gola dell’Adige, definita monumento naturale “Huamatgampl”

Poiché i rappresentanti dei due Comuni di sono espressi negativamente sui Piani rielaborati, questi saranno ora sottoposti al giudizio della Giunta provinciale. Dopodiché, anch’essi saranno sottoposti – come il Piano del Comune di Tubre, al quale sono state apportate solo minime modifiche - alla consueta procedura di approvazione: prima verranno esposti in Comune per consentire eventuali critiche o rilievi, dopodiché torneranno in Giunta provinciale per l’approvazione definitiva.

MC