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La CasaClima da 7 litri diventa obbligatoria

È entrato in vigore quest'oggi il nuovo ordinamento energetico che prevede il certificato CasaClima per ogni nuovo edificio costruito in Alto Adige, nonché uno standard minimo di consumo energetico pari alla classe “C”: "Risparmiare energia è possibile, e da oggi è obbligatorio rispettare un valore massimo di consumo di 7 litri di combustibile per metro quadro all'anno", ha detto l'assessore competente Michl Laimer nella conferenza stampa organizzata quest'oggi, a Palazzo Widmann, per illustrare la novità.

Norbert Lantschner e l'ass. Michl Laimer mostrano la targhetta ed il certificato CasaClima

A partire da quest’oggi, tutte le nuove case costruite in Alto Adige dovranno rispettare lo standard minimo di risparmio energetico corrispondente alla CasaClima di classe “C”, cioè meno di 7 litri di combustibile per metro quadro l’anno. Lo prevede il nuovo regolamento di esecuzione della legge urbanistica provinciale in materia di risparmio energetico, che entra in vigore proprio oggi. Il regolamento riguarda solo gli edifici destinati ad abitazioni ed uffici, ed esclude le strutture edificate nelle zone produttive. Si tratta di un importante passo avanti nel campo del risparmio energetico e dell’edilizia ecocompatibile”, ha detto l’assessore all’Ambiente, Energia ed Urbanistica Michl Laimer presentando quest’oggi, a Bolzano, la novità, “basti pensare che ora il valore medio di consumo delle abitazioni in Alto Adige è pari a 21 litri per metro quadro l’anno”. La differenza di valori, tuttavia, non deve spaventare; perché “la riduzione di consumo energetico è facilmente attuabile ed i mezzi tecnici oggi a disposizione permettono di aumentare l’isolamento termico degli edifici senza grandi spese aggiuntive, risparmiando in costi ed inquinamento”.

Realizzare una CasaClima di classe “C”, ha spiegato nel corso della conferenza ospitata a Palazzo Widmann il direttore dell’Ufficio provinciale Aria e Rumore Norbert Lantschner, “non comporta alcun costo aggiuntivo di fabbricazione rispetto ad un edificio che non rispetta questi canoni. I costi salgono, invece, fino ad un massimo del 5% quando si tratta di realizzare una CasaClima B, e dal 10% al 15% per una CasaClima A: si tratta tuttavia di spese che si ammortizzano in 5/8 anni”. Il regolamento prevede anche che sulla facciata dei nuovi edifici venga esposto il certificato “CasaClima”, che riporta i valori di consumo energetico della casa. Questa norma, ha spiegato ancora l’assessore Laimer, “tutela i cittadini al momento dell’acquisto, permettendo loro di conoscere in anticipo quanto spenderanno in energia”.

Il Dipartimento provinciale all’Ambiente, Energia ed Urbanistica, tramite gli uffici dell’APPA – Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente, fornisce ai cittadini ed agli artigiani che lo desiderano consulenza in materia. “In particolare”, ha ricordato Michl Laimer oggi, “continua la nostra opera di formazione per architetti ed artigiani, in modo tale da prepararli alle richieste sempre crescenti dei cittadini, molto sensibili alle esigenze del risparmio energetico, che si traduce in risparmio economico”. Un’attenzione che è frutto anche degli interventi promossi nel settore dall’Assessorato provinciale all’Ambiente. Le CasaClima presenti a tutt’oggi in Alto Adige sono circa 100, ma la domanda di certificazione è costantemente in crescita. “L’Alto Adige”, ha sottolineato l’assessore Laimer, “è all’avanguardia nel settore del risparmio energetico e dell’utilizzo di energie alternative; basti pensare che da noi il 43% dell’energia utilizzata viene da fonti rinnovabili, a fronte di un 3% in Germania e di un 20% in Austria”. “Anche a livello italiano”, ha aggiunto Lantschner, “siamo all’avanguardia: in questi giorni il Governo sta discutendo l’introduzione di un limite massimo di consumo energetico per le abitazioni sul territorio nazionale, ma si tratta di un valore ben lontano da quello da oggi in vigore in Alto Adige”.

MC

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