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Futuro dello Stelvio discusso da Durnwalder con il Presidente del Parco nazionale

La nuova zonizzazione del Parco nazionale dello Stelvio, la sua valorizzazione e il riequilibrio tra selvaggina e paesaggio: sono stati questi i temi principali discussi oggi (lunedì 21) a Bolzano nell'incontro tra il presidente della Provincia Luis Durnwalder e il nuovo presidente del Parco nazionale, Ferruccio Tomasi.

Durnwalder con il presidente Tomasi e il direttore Platter (foto USP/Pertl)
Ferruccio Tomasi, nuovo Presidente del Consorzio del Parco nazionale dello Stelvio, ha fatto visita oggi (lunedì 21) a Palazzo Widmann al presidente Luis Durnwalder, per discutere i progetti per la futura gestione del Parco. Era presente anche il direttore Wolfgang Platter.

"Abbiamo parlato - ha spiegato Durnwalder - in modo molto aperto di alcuni aspetti che la Provincia di Bolzano considera centrali per il futuro del Parco." In particolare Durnwalder ha discusso con Tomasi dei programmi di valorizzazione del Parco e della proposta di zonizzazione che prevede la creazione di 4 zone da A a D (secondo i concetti di riserva integrale, riserva generale orientata, area di protezione e area di promozione economica e sociale).  "L'amministrazione del Parco - ha detto Durnwalder - ha spiegato che intende muoversi in modo attento e consapevole delle esigenze locali per salvaguardare sia le tradizionali colture che i pascoli, il bosco e l'ambiente naturale in generale." Sono state ad esempio stralciate alcune possibili limitazioni dell'attività di pascolo del bestiame che avevano creato preoccupazioni tra i contadini. 

Durnwalder ha ricordato che la riperimetrazione dal Parco approvata dal Governo - con l'esclusione di circa 2600 ettari del fondovalle venostano - verrà ora regolata da un apposito articolo nella legge provinciale Omnibus in fase di definizione.
Nel colloquio si è parlato inoltre delle misure in materia di ripristino dell'equilibrio tra selvaggina e ambiente, attraverso un piano di selezione controllata che prevede l'abbattimento di ungulati nel Parco ad opera di cacciatori preparati e autorizzati, con la supervisione delle autorità del Parco. 

Riguardo al coordinamento delle attività su tutta l'area del Parco, è stata segnalata la necessità di migliorare la promozione di alcuni Centri visita sull'esempio dell'Aquaprad di Prato allo Stelvio, che riesce ad attirare 45mila visitatori all'anno. "Con il sostegno della Provincia - ha continuato Durnwalder - verrà prodotto anche un filmato dedicato al patrimonio del Parco che verrà diffuso nelle scuole  tra i giovani per sensibilizzarli in materia." Un orientamento positivo è stato espresso dal presidente Tomasi anche sull'eventualità di un pedaggio sulla strada dello Stelvio: l'amministrazione non è contraria a patto che i mezzi finanziari ricavati vengano reinvestiti in zona, a cominciare dalla manutenzione della strada e delle infrastrutture.


  
 
 

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